Nel libro Patanjali e lo Yoga, Mircea Eliade analizza la disciplina spirituale presente nello Yoga, oggi troppo spesso ricondotto a semplice tecnica di rilassamento psicofisico, e dimostra che Patanjali fu un vero maestro spirituale. Fin dall’epoca delle Upanishad la spiritualità indiana si è sempre occupata fondamentalmente di un solo grande problema: come superare i condizionamenti che piegano l’esistenza umana. Uno dei più grandi risultati di tale ricerca è stata la scoperta della coscienza-testimone, della coscienza che, sciolta dai vincoli delle sue strutture psico-fisiologiche, della temporalità, del dolore, raggiunge la vera liberazione finale.
La conquista di questa libertà assoluta rappresenta lo scopo di tutte le filosofie e di tutte le tecniche mistiche indiane, ma è stato soprattutto attraverso lo Yoga, nelle sue varie forme, che si è ritenuto di potervi giungere.
È per questo che alcuni yogin dell’antica India meritano di essere annoverati fra i maestri spirituali dell’umanità. A uno di essi – Patañjali, considerato l’autore del primo trattato sistematico di Yoga, gli Yoga Sutra – è dedicato questo libro, in cui il celebre storico delle religioni rumeno mette a frutto la sua eccezionale conoscenza della spiritualità indiana per fornire al lettore un quadro estremamente chiaro e conciso della filosofia e delle pratiche yoga. |