Comunità di contadini devoti e mistici che si è trasformata per necessità in comunità guerriera, tanto da trovarsi, dopo due secoli di persecuzioni, nelle condizioni adatte per soggiogare i vicini, costituire un potente regno e bloccare la conquista britannica, i Sikh sono riemersi di continuo sulla scena religiosa, politica e sociale dell'India. Nata dall'insegnamento tollerante del Guru Nanak agli inizi del XVI secolo, la loro setta ha attraversato quasi cinquecento anni di vicende appassionanti e contraddittorie, sempre sospese fra la ricerca della realizzazione spirituale e quella dell'identità culturale e nazionale. La colonizzazione britannica li ha portati in Estremo Oriente, in America, in Africa Orientale; la guerra del 1914 li ha fatti schierare sul fronte delle Fiandre: si è così creata a poco a poco, sul loro conto, una leggenda non priva di aspetti suggestivi, alimentata dalle recenti imprese dei guardiani del Tempio d'Oro e da altri episodi, spesso tragicamente sanguinosi, di lotta politico-religiosa. Il libro di Lajwanti Rama Krishna, ricalcando con meticolosa cura le tappe dell'epopea Sikh, le ricompone all'interno dei quadro storico dell'evoluzione della setta e dello sviluppo del Punjab, la regione in cui essa ha da sempre il suo massimo centro di espansione.