«memorie di cose straordinarie». Queste storie fantastiche cinesi, scritte sotto la dinastia Tang (618-907), mettono in scena avventure e apparizioni, briganti e demoni, magnifiche e misteriose figure femminili: Ren, la donna-volpe, lieve e sfuggente come uno spirito, generosa e fragilmente creaturale; Ying ying, di grande fascino e di grande carattere, e proprio per questo tragicamente abbandonata dal pavido amante «Tutte le creature che il cielo ha dotato in misura eccezionale sono dèmoni, a se stesse o agli altri...» ; Yanniang, iniziata dalle monache alla magia e al terrorismo, capace di volare come il vento, di giustiziare un funzionario corrotto a colpi di pugnale, di trasformarsi in moscerino per proteggere un ministro amico, aerea e femminile incarnazione di taoismo e anarchia. Questi «straordinari» intrecci ci rivelano anche il turbamento degli autori, dei letterati, di fronte all’irrompere dei «barbari» — le classi inferiori, le donne — nell’ordine perfetto e razionale del mondo. Alla fine dell’indimenticabile Storia di Ren possiamo leggere il loro stupore e la loro volontà di forma: «Un gentiluomo disposto a ricercare la conoscenza profonda non si sarebbe fermato ad ammirare solo la grazia e l’apparenza: avrebbe penetrato le leggi dei mutamenti, indagato sul confine tra uomini e dèmoni, con la bellezza della scrittura avrebbe trasmesso l’essenza del mistero». |