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a cura di Sankara |
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Isa Upanisad - Katha Upanisad |
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Prezzo € 18,00 |
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condizione: Nuovo |
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Pagine 317 |
Formato cm 15 x 21 |
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Lo trovi alla Sezione: Induismo |
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La Isa è una delle Upanisad più antiche e appartiene, come la Brhadàranyaka, allo Yajur Veda "bianco"; malgrado la sua brevità racchiude una sintesi della dottrina Vedanta Advaita.
La Isa Upanisad esordisce con un suggerimento meditativo già di per sé esaustivo: la totalità, apparentemente differenziata e molteplice, che si esprime nell'universale movimento conformato di màyà, deve essere pervasa, saturata dalla consapevolezza del Signore, cioè óeiràtman. Ciò che percepiamo come molteplicità, a volte anche contraddittoria, è dovuto al nostro angolo visuale, al nostro aderire all'effetto ultimo della màya che sembra conferire reale esistenza a ciò che è solo un'apparente modificazione dell'"unico e immobile" àtman onnipervadente.
L''Upanisad traccia quindi una distinzione tra non-conoscenza (avidyà) e conoscenza (vidyà), scindendo anche i rispettivi frutti. In questo contesto Yavidyà non si riferisce all'ignoranza primordiale di ordine filosofico-metafisico ma all'attività rituale motivata da un desiderio e in funzione di un oggetto esterno, mentre la vidyà designa la meditazione formale (upàsana) sulle Divinità-potenze (devo).
Ma di là dall'ignoranza e dalla stessa conoscenza vi è il puro Brahman, il Fondamento metafisico della totalità attuale e potenziale, l'Infinito pregno di inesauribile ricchezza espressiva che per la sua intrinseca natura rimane sempre Pienezza (purna).
Data l'espressione singolarmente concisa di questa Upanisad, il Commento di Sarikara si rivela particolarmente utile in quanto alcuni passi potrebbero risultare fuorvianti o prestarsi a errate interpretazioni.
La Katha Upanisad appartiene, come la Svetdsvatara e la Taittirìya, allo Yajur Veda "nero"; è divisa in due Capitoli (adhyàya) ciascuno dei quali comprende tre sezioni o "Liane" (valli) il cui argomento si articola seguendo una evidente continuità.
Il tema centrale della Katha Upanisad è il viaggio del giovane Naciketas nel mondo dell'al di là e il suo dialogo con Yama, il Signore della morte. Nel corso di questo dialogo Naciketas pone tre richieste: la riappacificazione col padre Uddàlaka; la conoscenza del Fuoco, nascosto in un segreto luogo e sorgente del mondo, che innalza al Cielo e dona la liberazione; la rivelazione sul destino dell'uomo dopo la morte.
Rispondendo a quest'ultima domanda Yama svela a Naciketas la presenza del-Vàtman, l'assoluto in noi, non raggiungibile da argomentazioni, ma accessibile solo a chi ha incontrato un saggio Maestro spirituale e ha rivolto lo sguardo verso l'interno per cercare Vàtman nel "cuore".
La Katha Upanisad affronta, attraverso l'episodio di Naciketas, il mistero della morte soprattutto sotto l'aspetto della "morte iniziatica" - un vero e proprio "mito" che ricorda la Tradizione misterico-orfìca dell'Occidente -, esponendolo con un felice connubio tra suggestione lirica, misticismo e autentica Filosofia quale ricerca del Vero, dell'Essere in quanto è e non diviene.
Sarikara nel suo Commento esamina ogni frase o singolo termine e si rivela fedele alla dottrina della Non-dualità (advaita-vàdà) trasmettendo il messaggio dell' Upanisad nel modo più aderente alla Tradizione dei Veda. |
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INDICE
Avvertenze
Isa Upanisad Presentazione
Introduzione di Sahkara
Isa Upanisad
Note
Katha Upanisad
Presentazione Sommario dell'Opera Introduzione di Sahkara Primo Adhyàya
- Prima Valli
- Seconda Valli
- Terza Valli
- Note al Primo Adhyàya Secondo Adhyàya
- Prima Valli
- Seconda Valli
- Terza Valli
- Note al Secondo Adhyàya
Testo Sanscrito
Isa Upanisad Katha Upanisad
Nota dell' Editore: "i proventi che si ricavano da questo libro, per il quale non si richiedono Diritti d'Autore, verranno impiegati per la ristampa dell'opera." |
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Edizioni Asram Vidya
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Adi Shankaracharya, o Adi Shankara (Il primo Shankara o, nella traslitterazione in uso Sa?kara, della sua stirpe, chiamato in modo reverenziale Bhagavatpada Acharya ovvero il maestro ai piedi del Signore), è stato un filosofo indiano nonché il più famoso esponente della scuola di pensiero dell'Advaita Vedanta, di cui fu il principale unificatore.
Nacque a Kaladi, un piccolo villaggio nello stato indiano del Kerala e visse tra il 788 e il 820 d.C. secondo le fonti più moderne, o tra il 509 e il 477 a.C. secondo quelle più antiche. Ebbe una profonda influenza nello sviluppo e nella crescita dell'Induismo attraverso la sua filosofia non dualistica. Ha difeso la grandezza e l'importanza delle sacre scritture induiste, la Shruti, ossia i Veda, diffondendo una spiritualità fondata sulla discriminazione, senza dogmi o ritualismi, ridando nuova linfa all'Induismo nel momento in cui Buddhismo e Jainismo stavano raggiungendo la popolarità. |
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