L’autore affronta il rapporto, per molti versi misterioso ed enigmatico, dei Templari con la Sicilia. Innanzitutto chi furono i Normanni? Conquistatori? L’Autore spiega che la loro discesa nel Sud e in Sicilia fu concordata con il Vaticano con il fine di strappare la Sicilia agli Arabi. Aveva, dunque, carattere di crociata. La discesa dei Normanni fu ammantata non solo di sacralità ma anche di magia, perchè collegata alla mitica venuta di Re Artù sull’Etna ed al creatore di questa inteso come grande caldaia, con il fuoco purificatore che distrugge il male. L’Etna, dunque, come espressione del Sacro Graal? L’indagine dell’Autore si sofferma su aspetti particolari ma di grande importanza: re Ruggero II volle nel suo stendardo il simbolo dei Templari. Era un Templare? Non è solo un semplice sospetto. L’Autore, infatti, indagando negli archivi siciliani, trova documenti che comprovano grandi donazioni ai Templari in sua memoria. Dopo il racconto della nascita di Cattedrali-fortezze in Sicilia, Salvatore Spoto ricostruisce , sulla scorta di documenti d’archivio, l’ubicazione delle strutture religiose e delle cosiddette «Magioni», vale a dire i luoghi di dimora dei Templari. Questi ultimi non disdegnarono di ricorrere a tecniche idrauliche in uso presso la setta islamica degli «Assassini» per creare una sorta di «paradiso terrestre>, in funzione del riposo di guerrieri templari. L’opera contiene anche una approfondita descrizione, sulla scorta di documenti d’epoca, delle consuetudini di vita (spesso curiose) in uso nelle dimore templari dell’Isola. |