La filosofia di Orfeo, Pitagora, e Platone è la formulazione concettuale o la codificazione dell'Insegnamento dei Sacri Misteri greci; questi costituiscono un corpo dottrinario tradizionale il cui fine è di additare all’individuo “caduto” la via dell’affrancamento dal mondo sensibile. La Tradizione orfica, seguendo la Dottrina unica universale, considera l’anima-intelligibile racchiusa nel corpo sensibile; compito dell’ente è sorgere da questa “tomba” e risvegliarsi al riconoscimento della propria immortalità; ciò che vi è di divino nell’uomo deve tornare al Divino, in ciò consisteva la catarsi orfica; Platone, a sua volta, è un trasmettitore della Tradizione misterica occidentale, la sua filosofia è continuazione dell’insegnamento orfico e pitagorico. Egli è un grande iniziato dei Sacri Misteri greci dai quali trae il contenuto metafisico della sua dottrina. Significativo, in tal senso, ciò che Raphael scrive: «È bene ricordare che di Orfeo, Pitagora, Platone è morto solo lo strumento fisico, la loro “ombra”, la loro “prigione”, ma non è morto quanto essi hanno espresso e donato all’umanità. Ed è questo che importa. Che un giorno possa ripresentarsi qualcuno di loro, o altri, con diverso nome e diversa intelaiatura mentale e fisica, ha poca importanza; non contano il nome e la forma, ma lo spirito di verità e la forza propulsiva irradiante che esseri del genere possono vibrare e trasmettere». |