Fra i molti meriti di questo importante libro di Stefania Mazzone, vi è quello di essere riuscita a inserire la trattazione del problema del corpo lungo un percorso che opportunamente muove da Platone e approda al contemporaneo pensiero della differenza sessuale, e dall’altro mostrando in maniera molto convincente la connessione fra la questione della corporeità, da un lato, e quella del desiderio e della sessualità dall’altra. E’ questo, infatti, il filo rosso che percorre pressoché tutte le pagine del libro, e che conduce poco alla volta il lettore alla perlustrazione di quella sorta di continente inesplorato che è appunto il corpo. Pur perfettamente “disincantata”, perché intrinsecamente persuasa della grande lezione desunta dal “pensiero negativo”, l’analisi di Stefania si misura non solo con gli autori che più esplicitamente hanno posto al centro il corpo desiderante, ma si confronta anche con i punti alti della tradizione occidentale, Aristotele e Spinoza soprattutto, riscrivendo per ampi tratti una storia troppo spesso trascurata o comunque non adeguatamente valorizzata. Ne scaturisce una trattazione originale e avvincente, lucida e insieme appassionata, che consente di andare a fondo di un tema davvero decisivo per la cultura contemporanea, del quale sono evidenziati non solo gli aspetti speculativi, ma anche le importanti implicazioni sul piano della teoria politica. Dobbiamo essere grati a Stefania Mazzone, per averci donato un testo che finora mancava, e del quale si avvertiva in realtà l’esigenza. Un suggestivo viaggio alla riscoperta del desiderio, accompagnati da una guida sicura e illuminante. |