C'è un ultimo comandamento dell'antica Cavalleria che ci sembra essere a tutt'oggi di grande valore: "Non mentire". Io intendo con ciò che nel nostro modo di pensare e di vivere bisogna avere in orrore le piccole abitudini servili, i modi di essere tortuosi, le sottili menzogne, i sottintesi e le ambiguità. Di tutte le cose che esistono nel mondo, niente come la Cavalleria aborre la non chiarezza. Essa vuole che noi affrontiamo i pericoli dell'ora presente con la più cristallina franchezza, che non nascondiamo mai il nostro vessillo, che ripetiamo, se crediamo nel Cristo eterno, il grido dei primi martiri: "Io sono cristiano" e che a fronte alta e con animo adamantino siamo capaci non solmente di morire per la verità, ma, cosa assai più difficile, di vivere per essa. (Leon Gautier, La Chevalerie, 1895)
PREMESSA: Per il dismagato uomo moderno, sempre più immerso in interessi di ordine pratico, fra computer, internet e così via, l'occuparsi di un mondo totalmente diverso ed orientato da valori diversi, costituisce una sana presa di ossigeno fra i fetori intossicanti della vita d' ogni giorno. Dice bene Franco Cardini, alla fine del suo splendido libro Alle radici della Cavalleria Medievale, che «... è appunto questa la ragione principale per cui il cavaliere medievale, anche per noialtri homines oeconomid e cittadini di un mondo desacralizzato, è più bello d'un agente di cambio». Gli scritti sulla Cavalleria e sui Cavalieri sono in continuo aumento e se fino al XIX secolo il tutto era rappresentato in maniera principalmente romanzata, col passare degli anni l'elemento più propriamente storico-saggistico è divenuto preponderante e, per la serietà degli studi e delle ricerche, meritevole di ogni rispetto. Ora si pubblicano dei testi di grandissimo valore che prima era difficoltoso trovare come // libro dell' Ordine della Cavalleria di Raimondo Lullo o del beato Raimondo Lullo, come da taluni usa dire, venuto fuori negli ultimi anni per i tipi di Arktos. L'edizione del 1994 è veramente bella. Vi è un saggio introduttivo di Franco Cardini e l'edizione è annotata,"con testo catalano a fronte, dal mio caro e compianto amico Giovanni Allegra. Qui di passata devo dire, senza tema di smentita, che le notazioni, i commenti e i chiarimenti di Giovanni Allegra non sono per nulla inferiori per interesse, conoscenze e dottrina allo stesso testo di Raimondo Lullo. Come dicevo sopra, da un pò di anni a questa parte pare essere sempre più in crescendo l'interesse per gli studi cosiddetti cavallereschi e quindi per il mondo della Cavalleria e dei Cavalieri e, nell'ambito di questi studi, per gli Ordini monastico-guerrieri con particolare attenzione alla storia o alle storie dei Cavalieri Templari di cui, oggi più che mai, tanto si parla e si scrive. Io stesso, da sempre affascinato dai Cavalieri dai bianchi mantelli crociati, ho dedicato anni ed anni a certe ricerche su di loro, seppure settoriali, ed ho scritto vari articoli e fatta qualche pubblicazione in merito. Tornando ai Cavalieri ed alla Cavalleria, tempo addietro scrissi anch'io un saggio; per l'appunto Cavalleria e Cavalieri che venne dato alle stampe per le edizioni di Vie della Tradizione. Da sempre sono stato interessato ed affascinato da quel mondo. Gaspare Cannizzo |