Il problema maggiore per chiunque pratichi la via che porta al proprio tempio interiore non sta tanto nella comprensione del simbolismo che il nostro corpo sa esprimere, o dell’insegnamento che la buona morale sa coniugare. Quanto riuscire a rendere coerenti le azioni di tutti i giorni con le esperienze che ci vengono donate. Nell’esercizio del proprio miglioramento interiore, sia esso accompagnato dal percorso religioso che esoterico, in loggia come nelle chiese, nelle frequentazioni dei fratelli come tra i fedeli è certamente facile illudersi di onorare il proprio lavoro interiore con una onesta anche se occasionale coerenza, l’impegno da prendere è dare a queste occasioni un carattere permanente. |