Questo libro e uno dei pochi saggi sul Kung Fu: una guida per tutti quei praticami che vogliano esplorare il complesso mondo dell'arte marziale cinese non solo da un punto di vista prettamente lo fisico.
L 'Autore conduce il lettore nei meandri dei metodi, delle scuole, delle ricostruzioni storiche affrontando gli aspetti teorici; prima mossa è un tentativo di definire la disciplina del Kung Fu e di inquadrarla in un contesto socio-culturale quale quello cinese, enormemente diverso dal nostro, per poi definire le basi teoriche e concettuali comuni ai diversi stili. Nella parie centrale del testo l'Autore si sofferma sulle origini o sull'evoluzione del Kung Fu in rapporto agli eventi storici o politici della Cina nelle diverse epoche; si addentra in seguito nell'incredibile mosaico di stili, classificandoli, tracciandone la storia e analizzandone i princìpi ispiratori. Nella convinzione che la conoscenza della storia voglia dire consapevolezza, viene analizzato con particolare attenzione il periodo successivo alla caduta della dinastia Ming, fino alla fine di quella Ching; il XVlll e il XIX secolo sono considerati, infatti, gli anni più eroici nell'evoluzione del Kung Fu: i suoi praticanti riuniti in società segrete lottarono in clandestinità e con spirito nazionalista per ripristinare la dinastia cinese dei Ming;. Su questo sfondo storico nacquero e si svilupparono alcuni dei principali stili di Kung Fu; con la distruzione del tempio Shaolin e la successiva disgregazione dell'ordine, molti monaci modificarono il loro bagaglio tecnico: presero così forma il whjg Chun l'Hung Gar, il Tang Lang, il Choy Li Fut e molti altri stili.
Per quanto riguarda la moderna pratica, il periodo storico di maggiore importanza por il Kung Fu è stato senz'altro quello che va dalla caduta della famiglia imperiale dei Ching; (1911) all'invasione della Cina a opera del Giappone (1937); in questi due decenni si struttureranno gli stili come noi oggi li conosciamo, con i loro programmi, con la loro didattica e con metodologie dall'allenamento più «scientifiche».
La seconda parte del libro propone una classiticazione del repertorio delle armi del Kung Fu; talo classificazione non si basa sulle 18 armi classiche e sulla loro forma, ma segue un principio legato all'alchimia dei cinque elementi, promuovendo l'idea che la pratica delle forme con la sciabola, la spada, la lancia, l'alabarda e il bastone sia un mezzo per migliorarsi a livello fisico e ilteriore.
INDICE:
Finalità del libro L'Autore e la sua Scuola II viaggio
Parte I - II Kung Fu
Cap. I - Nozioni generali Kung Fu
I cinque stili di Shaolin Saluto e gerarchia della scuola Chi e Tan Tien Le «Forme» e la «Non-Mente»
Cap. II - Storia del Kung Fu Le origini
Cap. III - Gli stili del Kung Fu Stili interni
Tai Chi Chuan
Magici movimenti
Tai Chi Chuan e medicina tradizionale cinese
Tai Chi Chuan e Chi Kung
Tai Chi Chuan: arte marziale
La filosofia del Tai Chi
Un po' di storia Le Scuole di Tai Chi Chuan
Scuola Chen
Scuola Yang
Scuola Wu
Scuola Sun
Scuola Fu
Pa Kua Chang Hsing-I Chuan Liu Ho-Pa Fa Chuan I-Chuan
Stili del Nord Chang Chuan Tang Lang Hou Chuan Lan Shou
Stili del Sud Hung Gar Wing Chun Choy Li Fut Pak Mei Yingjow Pai Tsui Pa Hsien Fut Gar Lama Pai Hop Gar Pak Hok
Stili di lotta Chin Na Shuai Chiao
Parte II - Le armi del Kung Fu
Cap. I - Armi tradizionali cinesi
Cap. II - Armi nobili
I «Cinque elementi» e le «Cinque armi nobili» Le «Cinque armi nobili» Sciabola («Darn Dao») Spada («Givnn») Bastone («Chien») Lancia («Chiang»)
Alabarda («Tai Dao» o «Kwan Dao»} Diversi tipi di alabarda
Cap. IlI - Armi utensili
Cap. IV - Altre armi
Conclusione - « Ciò che è meno evidente... »
pagine 123
LUNI EDITRICE |