Dalla presenza umana nello spazio – e di conseguenza nel tempo – deriva la necessità di un “orientamento” in tale dimensione spazio-temporale. Proprio la “ricerca dell’oriente” è uno dei temi principali del sufismo iraniano: un oriente, tuttavia, non localizzabile geograficamente, dal momento che la sua dimensione ha carattere soprattutto mistico e spirituale. Questo Oriente sovrasensibile, luogo dell’Origine e del Ritorno, oggetto della Ricerca eterna, è al polo celeste, un polo così estremo da essere la soglia della dimensione “aldilà”. L’Oriente cercato dal mistico è in direzione del nord, al di là del nord, e soltanto un cammino ascensionale può avvicinare a questo nord cosmico scelto come punto d’orientamento. La dimensione polare come dimensione trascendente dell’individualità terrestre implica l’esistenza di una figura-controparte, di un celeste “alter ego” che consente il raggiungimento del polo ponendosi come “guida sovrasensibile” del ricercatore. Lo scopo di questo libro è precisare meglio cosa sia tale orientamento e dove esso conduca, rivelando altresì l’intero segreto della guida invisibile, del compagno celeste del mistico itinerante, figura di luce, immagine e specchio in cui si arriva a contemplare la teofania nella forma corrispodente al suo essere. L’Autore tenta di fissare l’identità di questa figura sotto i diversi nomi che vengono dati alle sue apparizioni, poiché questa guida di luce è quella che riconduce alla Terra di luce. |