Nella primavera del 1920, in un corso dedicato ai medici in tempo di Pasqua, Rudolf Steiner pose le basi di una Medicina cosmologica (O.O. n. 312). Al termine delle venti conferenze i medici partirono, ma i temi svolti in un linguaggio immaginativo risultarono di difficile comprensione.
Rudolf Steiner però proseguì imperterrito, sviluppando ulteriormente questi argomenti (O.O. n. 201) e accennando ai modelli cosmici che nel corso precedente erano sottintesi. Ad esempio, qui la doppia spirale, attiva in tutto l'universo, è vista come il modello del cuore umano..
Nel gennaio dell’anno successivo questi archetipi celesti vengono trattati in un linguaggio razionale, rinunciando al lessico immaginativo (O.O. n. 323). Le forze cosmiche attive sulla Terra plasmano sia lo scheletro dell’uomo, sia il doppio sguardo della coscienza, proiettato verso l’interiorità o verso il mondo..
A questo splendido insegnamento sono presenti matematici e astronomi, nessun medico. La medicina antroposofìca, che nell’impulso di Ita Wegman doveva rinnovare gli antichi Misteri, rimase priva delle sue basi cosmologiche..
Nel secolo scorso era difficile farsi un’idea di come le forze del cielo potessero concretamente influire sulla Terra, ma tra il 2015 e il 2017 gli astronomi hanno cominciato a “udire” il canto di queste forze e la loro attività viene ora studiata con maggior attenzione..
Il lavoro presentato in queste pagine è solo un modesto tentativo di ripartire dalla cosmologia: i limiti stessi di questo lavoro potranno essere uno sprone per le future generazioni di medici. |