Quale Democrazia? è la ristampa del libro La Filosofia dell' Essere rivisto in alcuni punti fondamentali e al quale sono stati aggiunti pochi concetti tratti da materiale di quel tempo.
Pubblicata per la prima volta nel 1978, quest'opera di Raphael, riveste oggi un'importanza e un'attualità veramente rilevanti per la particolare situazione mondiale che l'umanità sta vivendo.
Il nuovo titolo Quale Democrazia? rende il libro più accessibile a quei lettori che sono alla ricerca di un vivere "socio-politico" ispirato a Princìpi etici capaci di generare la pace e la giustizia nelle varie nazioni.
Il sottotitolo "Riferimenti per un buon Governo" trova ampio riscontro negli argomenti trattati nel libro.
In questo dialogo tra Raphael e alcune persone appartenenti a formazioni ideologici* diverse sono emerse alcune domande fondamentali: la politica, come generalmente si concepisce, può risolvere i problemi dell'individuo? Le ideologie politiche, nelle loro motivazioni di fondo, sono veramente valide? Può esserci una Filosofia politica capace di affrontare sia le richieste psico-spirituali dell'individuo sia quelle contingenti-materiali di politica sociale?
Le risposte di Raphael possono aiutare il lettore a chiarire prima di tutto entro se stesso, e poi nel campo sociale, quali possono essere i Princìpi fondamentali a cui la nonna e l'etica dovrebbero ispirarsi per realizzare l'un buon Governo".
Nel capitolo "Ordini sociali" Raphael fa notare come tra le varie classi «devono esserci cooperazione e compartecipazione e non lotta e prevaricazione. Purtroppo, nel tempo spazio, vi sono stati conflitto e lotta senza esclusione di colpi... Si è così determinata una lotta classista per il dominio del potere e quindi del privilegio. Questa lotta perdura ancora, all'Est e all'Ovest, al Nord e al Sud con alterne vicende, e può essere risolta con il riorientamento delle energie individuali, cioè con una rivoluzione di visione e di coscienza».
E più avanti, nel capitolo "L'ultima libertà", afferma: «Si fanno delle rivoluzioni per poter cambiare qualcosa e dopo un paio d'anni si scopre che in definitiva non si è cambiato niente... Basterebbe leggere le costituzioni di alcune nazioni, certe risoluzioni di quell'organismo che oggi viene denominato ONU per capire quante belle cose sappiamo scrivere. Ma il problema è più profondo, perché se noi non trasformiamo le cause della disarmonia, non potremo mai realizzare belle costituzioni o fare autentiche rivoluzioni sociali... Ci sono popoli che hanno sperimentato la povertà e l'opulenza, la democrazia e la dittatura. l'ignoranza e la cultura, eppure non hanno trovato né realizzato quello che normalmente si dice "paradiso" in terra».
Raphael non indica solamente i problemi, ma addita via via anche le possibili soluzioni.
Per uscire dalle strettoie del conflitto individuale e sociale occorre una visione di vita che sia di là dal "partito politico", dal "settarismo religioso" e dal "partito culturalescientifico", quindi di là da ogni interesse egoistico individuale, nazionale o di razza. |