Cortesi certo, ma anche realistici e ironici, attingendo a piene mani sia alla tradizione letteraria alca che ai materiali del folclore, i romances artu-riani medioinglesi conferiscono alle avventure degli eroi della Tavola Rotonda un sapore del tutto particolare. «Amici, prestatemi orecchio, - solo due o tre parole - su un uomo nobile e bello, - e feroce in battaglia. - Perceval, era il suo nome. - Cresciuto in regioni selvagge - bevve acqua di sorgente,-/ e tuttavia non gli mancò il coraggio». In Sir Perceval di Galles (XIV sec.) la fresca e folle ingenuità del giovane protagonista - sullo sfondo di motivi più seri (la vendetta del padre), o più inquietanti (l'incontro con una strega e il suo annientamento) - si distende in una tumultuosa sequenza di accadimenti straordinari, che culmina nel vittorioso duello finale con un sultano da operetta. La storia procede come a scatti, continuamente corretta e deformata, tutta giocata in una dimensione inverosimile e gustosamente grottesca |