Con questo libro, che fu la prima delle sue opere maggiori e apparve nel 1921, Guénon volle presentare la sua idea della tradizione partendo da zero e da quel luogo del pensiero, l’India, dove la tradizione si è dispiegata nei testi con la massima evidenza. Sarebbe difficile pensare un libro su questi temi che sia altrettanto trasparente, che accompagni con altrettanta diligenza il lettore in ogni passo – e infine che sfoci in una visione altrettanto grandiosa. Dai Veda al buddhismo, attraverso le grandi scuole, come lo Yoga e il Vedanta, che sono poi i vari «punti di vista» dai quali la verità unica della metafisica viene contemplata, Guénon ci fa attraversare un immenso continente del pensiero e al tempo stesso getta le basi di tutta la sua opera. Di questo libro così ha scritto l’eminente indologo Alain Daniélou: «La prima grande opera di Guénon, la sua Introduzione generale allo studio delle dottrine indù ha, per il mondo occidentale moderno, un’importanza storica perché in essa viene presentato, per la prima volta, un quadro autentico di quella concezione di una rivelazione primordiale trasmessa attraverso le età da iniziati che appare nell’Induismo ma le cui tracce devono inevitabilmente ritrovarsi, in forma più o meno nascosta, in tutte le civiltà, poiché esse sono la ragion d’essere dell’uomo». |
René Guénon - (Blois 1886 - II Cairo 1951), antropologo francese naturalizzato egiziano. Studioso delle antiche simbologie orientali e occidentali, ha sostenuto la tesi della comune origine di tutte le credenze religiose e delle pratiche rituali. Alcune delle sue opere dottrinali fondamentali saranno abbozzate nella rivista La Gnose, da lui fondata nel 1909 e che vivrà poco più di due anni. Incomincia a pubblicare i suoi libri nel 1921, e il suo lavoro di esposizione delle dottrine tradizionali si sviluppa a Parigi fino al 1930. In quest’anno parte per il Cairo, dove si stabilirà definitivamente; è in Egitto che la sua opera di chiarificazione dottrinale proseguirà per un ventennio, fino alla morte nel 1951. |