Agli inizi del V sec. d.C., diversi mistici indiani avviarono il rinnovamento di un insieme di tecniche con le quali intendevano rendere se stessi immortali. Chiamavano se stessi Siddha, termine precedentemente riservato ad una classe di semidei – venerati dagli indù come dai buddhisti – che si diceva abitassero sulle vette delle montagne o nelle regioni dell’atmosfera. Nell’arco dei successivi cinque-ottocento anni, emersero tre tipi di ordini di Siddha indù, ciascuno con il suo corpus specializzato di pratiche: i Siddha Kaula, i cui seguaci cercavano l’immortalità del corpo attraverso pratiche erotico-mistiche; i Rasa Siddha, alchimisti dell’India medievale, che operavano per trasmutare i loro corpi di carne e sangue in corpi immortali, mediante l’ingestione di minerali, equiparati ai fluidi sessuali del dio Shiva e della sua consorte; ed i Natha Siddha, le cui pratiche di hatha yoga proiettavano le tecniche sessuali e di laboratorio dei Siddha Kaula e dei Rasa Siddha sulla griglia interiore del corpo sottile. Per i Siddha dell’India medievale, questi tre tipi di pratica congiunti conducevano direttamente all’immortalità del corpo, a poteri sovrannaturali ed alla divinizzazione; in una parola, alla condizione esaltata propria dei Siddha semidivini dei vecchi culti popolari. Nel Corpo alchemico, David Gordon White mette in luce, collocandola nel più ampio contesto indiano, la tradizione estinta dei Siddha medievali. Basandosi su un insieme di testi di alchimia ancora inesplorati, egli dimostra per la prima volta che le discipline medievali dell’alchimia indù e dell’hatha yoga erano praticate dalle stesse persone, e che possono essere comprese solo se considerate insieme. I fluidi sessuali umani e le strutture del corpo sottile sono equivalenti microcosmici delle sostanze e degli apparati manipolati dall’alchimista nel suo laboratorio. Con tali intuizioni, White apre la strada ad una nuova e più completa comprensione dell’intero movimento della mistica medievale indiana, nell’ambito del più ampio contesto dell’Induismo asiatico, del Buddhismo, del Giainismo e dell’Islam. Questo volume è un punto di riferimento essenziale per chiunque sia interessato allo yoga indiano, all’alchimia ed agli inizi medievali della scienza. |