Quella del Purgatorio è la cantica che più rileva la vita quotidiana e le sue ambasce, le tentazioni e la fuga da esse: chiudendo gli occhi, uno qualsiasi dei suoi soggetti può benissimo riprodurre uno dei nostri giorni ed uno dei nostri tormenti.
Più forte dunque è il legame con il quotidiano, più aderente al nostro presente questa cantica si propone, ed i due studiosi Angela e Giulio Malvani ne riprendono il messaggio, con l’intenzione di portare alle nostre coscienze
l’esistenza di quel divino che le prove quotidiane, nel clangore delle lotte, vogliono mettere a tacere.
Il divino che ogni giorno perdiamo, che non ci fa riconoscere la grande Madre Natura, e che qui è riaffrescato con opportuni commenti di alta padronanza poetica, con certo esoterismo trasfuso sia mediante un acuto studio delle lingue antiche, sia con un leggero, ma profondo legame con il mondo mediorientale della Cabala e con i Simboli, vere chiavi rivelatrici dell'infinito grande significato della nostra vita.
Questo libro non è un semplice studio sul Purgatorio: è un realistico ritratto del mondo contemporaneo, dell’uomo di oggi e delle sue possibilità di redenzione, è un porlo garbatamente a confronto con la sua intenzione di perfezionarsi attraverso l’esempio e la trasmissione del divino ed è un’opera altamente poetica, che si serve dei versi di Dante come di strumenti ben temperati per elaborare un’altra opera poetica. Non si può restarne distanti e non si deve prenderlo in mano come l’ennesimo noioso trattato sulla Divina Commedia, già impostoci sui banchi di scuola, ma come un compagno di viaggio e come uno specchio fedele di ciò che siamo e di come possiamo evolvere, perché solo nell’Amore datoci dall’Indicibile Uno possiamo dire che il nostro momento è Vita. |