Il Kalevala, come l’Iliade e l’Odissea, fiorì a partire da una ricchissima tradizione orale le cui radici affondano in epoca preistorica. Durante il primo millennio dell’era moderna, popolazioni di lingua uralica – un ceppo non indoeuropeo – si stabilirono sulle coste orientali del Baltico e svilupparono un’arte poetica che sopravvisse fino al XIX secolo. Quest’alta espressione di una sensibilità lirica, mitica e religiosa costituì il materiale per l’opera che il filologo Elias Lönnrot compilò e diede alle stampe in forma definitiva nel 1849. Durante numerosi viaggi in regioni lontane e quasi sconosciute egli raccolse dalla voce dei rapsodi una vasta mole di strofe che immortalò nella forma scritta imprimendo a esse un ordine unitario e un impianto narrativo maestoso. Il suo lavoro ha esercitato un’influenza fondamentale sull’identità nazionale della Finlandia, fino al riconoscimento storico dell’indipendenza, mentre il contenuto magico e l’ispirazione trascendente dei versi sacri hanno innalzato il Kalevala sull’empireo della letteratura universale, mostrando all’Occidente quanto la sapienza di un’antica civiltà euro-asiatica sia ancora viva e attuale.
A cent’anni dalla pubblicazione della storica traduzione metrica in italiano di Paolo Emilio Pavolini il mondo misterioso e leggendario degli eroi Väinämöinen, Ilmarinen e Lemminkäinen rimane ancora pressoché sconosciuto al pubblico italiano. La presente edizione in prosa, tradotta e curata da Marcello Ganassini, unica versione filologica integrale del prezioso classico, pone fine a decenni di attesa costituendo una novità editoriale imperdibile e uno scorcio suggestivo verso ciò che Tolkien descrisse come “una completa enoteca riempita con bottiglie di un vino straordinario di una varietà e di una fragranza mai gustata prima”. |