Nella prefazione a queste fiabe della Transilvania, tratte da testi rumeni, ungheresi, sassoni, di quella regione, Mutti cita il pensatore tradizionalista indiano Ananda K. Coomaraswamy per contrapporre la fiaba popolare e la moderna narrativa quali categorie culturali assolutamente incompatibili ed antitetiche: «Da un lato la cultura della TradizioneOdall'altro quella della decadenza». In tale prospettiva il mondo fiabesco non rappresenta che il riflesso, per ciò stesso deformato e riduttivo, della metastorica philosophia perennis .... Non possiamo fare a meno di ricordare quanta ricchezza di eleinenti simbolici e di riferimenti socio-culturali si possono trovare in questa oculata scelta di fiabe, che nulla concede alla manipolazione personale. |