Questo manoscritto del XV secolo, tradotto dall’etiope da Sir Wallis Budge, fu l’ultimo libro da lui pubblicato prima di morire nel 1934. Il testo fece scalpore già intorno al 1650 quando ne entrò in possesso il famoso astronomo N.C. Fabri, Signore di Peiresc, che lo ritenne il perduto Libro di Enoch. Passò poi nella collezione del Cardinale Mazarino e poi nella Bibliothèque Nationale a Parigi. L’autore, Bakhayla Mîkâ’êl, afferma di avere ricevuto i suoi insegnamenti dall’Arcangelo Gabriele che gli svelò i misteri del cielo e della terra, tra cui le gerarchie angeliche, l’Apocalisse e la nascita di Enoch
Antico manoscritto copto del XV secolo
per Appassionati di testi sacri antichi
E.A. Wallis Budge (1857-1934) fu il Curatore delle Antichità Egiziane e Assire al British Museum dal 1894 al 1924, nonché studioso e collezionista di manoscritti copti, greci, arabi, siriani, etiopi ed egiziani. Partecipò a numerosi scavi archeologici in Egitto e Mesopotamia. È soprattutto noto per la sua traduzione del Libro Egiziano dei Morti e per i suoi dizionari di geroglifici. |