Molto è stato scritto fino ad oggi relativamente all'Inquisizione, e in particolare circa l'utilizzo di metodi coercitivi quali la tortura; molti autori hanno insistito, in tale direzione, nell'accusare la Chiesa di avere arrecato per tale disumana macchina giudiziaria un'intollerabile offesa alla libera coscienza degli individui, insanguinando il mondo cristiano con il vermiglio bagliore dei suoi roghi. Tale posizione, ideologica, romanzesca e e contaminata da evidenti pregiudizi anticlericali, non può essere condivisa perché palesemente non-scientifica.
Fino a che si trovò di fronte solamente a opinioni astratte, la Chiesa fu sostanzialmente tollerante, limitandosi a riprovare e censurare tali costruzioni teoriche, infliggendo le relative pene spirituali; ma quando tali opinioni presero a minare la sua gerarchia e la sua organizzazione, che erano la base e la garanzia del funzionamento dell' intera società, allora la Chiesa cominciò a difendersi energicamente, con ogni mezzo utile e ad ogni costo.
Un'indagine storica non può prescindere dall'esaminare con metodo scientifico l'oggetto della trattazione. Questo saggio ha assunto la sovrumana pretesa di analizzare da una prospettiva imparziale ed obiettiva ed in chiave scientifica la struttura ed il funzionamento del Tribunale dell'Inquisizione e del processo inquisitorio medievale. |