È ora di tornare alle origini, di interrogarsi sulla lenta nascita quasi postuma di Giuda. Infatti, la sua presenza va molto al di là del suo modesto ruolo nei Vangeli e supera di gran lunga il campo semantico dei suoi derivati. La sua leggenda si è propagata fin dagli Atti degli Apostoli e dagli apocrifi, ma molto presto anche fuori della sfera propriamente religiosa. Più che un mito, Giuda è un “archetipo assoluto”, la cui natura rimane aperta, pur essendo stata spesso quella dell’odio e della ripicca amorosa che portano a tradire i segreti
Un nome, un aggettivo, un uomo, un tipo, un mito, in parecchie fasi della storia è stato anche un popolo. I nazisti ne hanno fatto di nuovo l’eroe eponimo del popolo ebreo, non mancando mai di denunciare la mano di Giuda nelle pagine dell’organo del partito. A questo riguardo, il mito ha incontestabilmente cambiato qualifica. Con l’Olocausto, il mondo ha conosciuto un periodo in cui il mito di Giuda ha assunto una dimensione nuova, si è incarnato nel modo peggiore, forse come nessun altro. Più di uno scrittore o giornalista, in genere di destra o di estrema destra, si era allora servito del nome o del mito di Giuda per alimentare l’antisemitismo o, al contrario, per inventarsi una vocazione di traditore: il XX secolo sarà quello della proliferazione dei Giuda, quando non si crederà più a Gesù. Dei Giuda senza salvatore, degli assassini.
Pierre-Emmanuel Dauzat ci conduce in una straordinaria inchiesta storiografica, teologica e letteraria, dalle origini del Cristianesimo e, attraverso tutta l’Europa, fino ai giorni nostri. Prima di lui, nessuno aveva studiato e riunito tanti documenti, fonti, prove dell’esistenza di Giuda tra noi. Dai rari riferimenti del Nuovo Testamento, passando per la nutrita letteratura patristica o apocrifa, fino ai Giuda russi, yiddish od orientali. Non è possibile dimenticare Giuda. Leggende e miti di ogni sorta hanno inscritto il suicida traditore del Cristo nel nucleo più oscuro della nostra cultura, eroe, malgrado se stesso, del nostro odio più tenace. Egli appare in ogni colpevole, ma anche in tutti gli innocenti condannati, gli esclusi o i capri espiatori. |