Parmenide di Elea (l'odierna Velia) visse tra il VI e il V secolo a.C.; è una delle figure più importanti ed eminenti della filosofia presocratica, un "faro" da cui sono stati illuminati Piatone, Aristotele e di conseguenza tutti i filosofi successivi. Le ragioni dell'influsso e dell'autorevolezza di Parmenide, che Piatone definisce "venerando e anche terribile" per la profondità veramente straordinaria che egli dimostra, sono da ricercare non solo nel contenuto della dottrina, espressa nel suo poema Sull'Ordinamento della Natura, ma anche nel modo rigoroso e innovatore con cui cerca di seguire "la via della Verità". L'opera comprende un Proemio che presenta la visione e l'intento della riflessione parmenidea delineando le parti riguardanti la Via della Vtrità-aletheia (mondo dell'Essere) e la via dell'opinione-doxa (mondo delle apparenze). Per l'Eleate esiste una sola Via e una sola Realtà: l'Essere in quanto è. Solo quell'Essere che è e non diviene, che è tutt'intero e identico a se stesso, è necessariamente una Realtà : "l'Essere è e non può non essere".
Ma nello stesso tempo questo Essere si svela anche in quella che è la stessa dimensione atemporale e immortale dell'ente umano quale fondamento del suo esistere ed essere, e ne costituisce lo scopo per la liberazione dall'errore in cui si trova: errore che consiste nel considerare le "apparenze", o i fenomeni, come realtà e verità assolute e non per quello che sono nella loro natura.
Questa edizione dell'opera parmenidea è curata da Raphael che ne da una interpre-tazione peculiarmente di "ascesi filosofica" sottolineando come soltanto tramite essa, diversamente dalla semplice discorsività filosofica razionale, ciò che si è "udito" e conosciuto, viene anche vissuto, per cui la conoscenza diventa eminentemente catartica.
Raphael, inoltre, si sofferma su ciò che, per Parmenide, è l'Essere, quale fondamento del tutto esistente, la doxa e lo stesso mondo del divenire; al riguardo ha steso dei capitoli introduttivi che costituiscono una preziosa guida per "comprendere" la visione di Parmenide che può essere rivoluzionaria in una cultura che, per il segno dei tempi, è caratterizzata da un tenebroso impoverimento spirituale, etico, culturale e politico.
Particolare risalto viene dato al Proemio che, per Raphael, costituisce una vera iniziazione filosofica. Se si elimina il Proemio, il messaggio di Parmenide rimane monco e tutta l'opera non può essere compresa. Tale dimensione iniziatica al sapere filosofico è confermata anche da alcuni studiosi che così si sono espressi: «Solo in anni più recenti il Proemio ha ricevuto un'adeguata consacrazione che ne ha, correttamente, posto in luce l'eccezionaiità espressiva e la profondità speculativa» (Fontana); «II prologo simbolizza, senza alcun dubbio possibile, l'iniziazione che era di regola praticata nella cerchia pitagorica... Così viene fissato lo spirito in cui tutto il poema deve essere compreso» (Zafiropulo). |