L’arte regia dell’alchimia consiste nell’applicazione pratica di una scienza di antichissima tradizione, che permette il risveglio delle forze divino-spirituali originarie dell’anima, presenti in ogni essere umano, e l’evocazione delle più intime forze sostanziali latenti nei corpi di materia grossolana dei regni animale, vegetale e minerale per condurle al traguardo della perfezione.
I due aspetti dell’alchimia sono pertanto quello che può essere definito un affrancamento dell’anima umana dalla “ruota” delle nascite e delle morti (il fatale movimento pendolare fra l’aldiqua e l’aldilà) e la liberazione delle latenti forze vitali del logos divino dai ceppi della materia mediante la preparazione della cosiddetta “pietra dei saggi”, tintura o medicina universale. Le due discipline, quella dell’alchimia interna e quella dell’alchimia esterna, quindi, coesistono e si affiancano.
La profonda conoscenza dell’alchimia interiore derivante da Jakob Boehme consente all’autore interessanti raffronti con analoghe dottrine pervenuteci dall’Oriente.
Il presente testo tratta per la prima volta con parole comprensibili dalla teoria e dalla pratica sia dell’alchimia esterna, e far riferimento all’alchimia interna per indicarne le concordanze e le differenze.
Per quanto concerne la parte dedicata alla pratica si tratta della riproduzione integrale dell’originale (esistente soltanto in un manoscritto del XVIII secolo) del Testamento della Confraternita della Rosa+Croce d’Oro. L’Autore non desiderava, inizialmente, rendere di dominio pubblico questo scritto. Si è poi reso conto che non è più possibile indugiare: è arrivato il momento di aprire le porte dei più reconditi segreti della natura a tutti i veri amanti della sapienza, per offrire loro un mezzo infallibile contro la rovina dell’anima e del corpo. |